CONSIDERAZIONI FINALI ETICO-RELIGIOSE

“Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura che la diritta via era smarrita”.
Dante Alighieri

È stato calcolato che il cervello umano è come una foresta di circa cento miliardi di cellule nervose, o neuroni, e di circa mille miliardi di connessioni nervose, o sinapsi, capaci di formare una rete di comunicazione di cento milioni di chilometri nella quale le migliaia di informazioni, in forma di impulsi elettro-magnetici e elettro-molecolari, viaggiano continuamente ad altissima velocità nella folta e intricata foresta del nostro cervello, con lo scopo di assicurare quella comunicazione necessaria per il controllo e la coordinazione di tutte le nostre funzioni fisiologiche. Fra le varie e numerose funzioni del corpo umano, vi è anche quella del continuo e periodico allontanamento delle cellule vecchie e della loro sostituzione con altre nuove. Solo per il rinnovo cellulare, è stato dimostrato che vengono rimosse e rinnovate da sette a diciannove milioni di cellule al secondo! Si può immaginare quanta energia, soprattutto in forma di ossigeno e glucosio, abbiano bisogno i neuroni per l'espletamento delle numerose e complesse funzioni del sistema nervoso, e quanto sia importante anche l'integrità anatomica e funzionale di tutta la rete di comunicazione. È stato calcolato che solo i neuroni del cervello, per la manutenzione automatica dei meccanismi basilari e inconsci di autoregolazione, necessitano di almeno il venti per cento di tutto l'ossigeno e il sessanta per cento di tutto il glucosio disponibile nel corpo umano. In generale l'energia fornita dalla esposizione alla luce solare, dalla alimentazione e dalla respirazione è sufficiente per far fronte a tutte le varie funzioni di controllo e di coordinazione (omeostasi) più importanti e indispensabili, senza l'intervento della nostra volontà cosciente. Ma può anche capitare che l'energia sufficiente per la semplice attivazione inconscia dei processi automatici di controllo e di coordinazione non è, o diventa, insufficiente a causa del coinvolgimento di meccanismi più complessi ancora sconosciuti. In tali casi si rende necessario un approccio superiore basato sulla attivazione cosciente da parte del nostro "SE" , l'unico capace di sviluppare quella 'energia di qualità superiore necessaria per far fronte alla complessità della SM e quindi anche di attivare meccanismi superiori di riparazione e di guarigione.

Per raggiungere questo obiettivo, il malato di SM necessita di un intervento e di uno sforzo personale mirati allo sviluppo di uno stato di coscienza morale e spirituale superiori.

Questo concetto, è stato scientificamente studiato e dimostrato da diversi ricercatori, quali Einstein, Froelich, Popp e altri e, recentemente, anche da R. Sperry, professore di psicobiologia all'Università di California,(autore del libro "Science and moral priority") e da J. Eccles, premio Nobel per la neurofisiologia, che riassume le sue ricerche in un recente libro intitolato "How the Self controls the brain" (come il SE controlla il cervello). Per Eccles il termine filosofico di "SE" corrisponde a quello religioso di "anima" e rappresenta il punto focale della nostra psiche nella quale Dio mostra la Sua immagine ("il regno di Dio dentro di noi"). Dalle qualità del "SE" dipenderebbe appunto lo sviluppo di uno stato di coscienza capace o incapace di controllare, illuminare e guidare il cervello a produrre una performance adeguata alle varie richieste dell'organismo. Dalle ricerche di Eccles emerge che lo sviluppo cosciente del "SE", e quindi anche delle qualità funzionali del cervello, dipenderebbe dalla volontà morale e dalla disciplina (attenzione) verso pensieri e azioni comportamentali simili alle linee guida volute da Dio. L'impegno personale, costante e disciplinato del paziente a pensare e agire secondo coscienza sarebbe capace di stimolare i neuroni ad emettere simultaneamente fotoni di qualità e numero superiore a quelli permessi dalla attivazione inconscia (omeostasi). Dal grado e dalla qualità della coscienza (illuminazione fotonica) potrebbe dipenderebbe quindi anche la qualità superiore di quella performance cerebrale necessaria per curare una malattia così complessa e misteriosa come la MS.

 

Le conclusioni dei citati scienziati erano già conosciute duemila anni fa da Gesù che, senza aver fatto alcun studio scientifico, congedava i suoi malati dicendo "I tuoi peccati ti sono stati rimessi, vai e non peccare più". Con questa affermazione, il Maestro, voleva appunto trasmetterci che i sintomi sofferti dai malati altro non erano che la somatizzazione dei loro peccati o comportamenti. Per Gesù, come pure per Eccles e gli altri ricercatori, la remissione (e non la guarigione!) dei sintomi , o peccati, implicava quindi un cambiamento totale e permanente di personalità, di abitudini e di comportamenti, viceversa la malattia sarebbe recidivata. Gesù, come la Bibbia ci tramanda, venne su questa terra come "Luce", come "Via" e come "Verità", per insegnarci come sviluppare quello stato di COSCIENZA SUPERIORE capace di illuminare la " Selva oscura" in cui ci siamo smarriti nel mezzo del cammin di nostra vita e quindi di ritrovare la "Dritta via" che porta alla "Verità" che è "il Regno di Dio dentro di noi". Un concetto etico questo che è stato meravigliosamente espresso da Michelangelo nel suo famoso dipinto "La Creazione", nel quale la sede del "Regno di Dio" viene raffigurata essere nel "Thalamos" capace di illuminare la " Selva oscura" in cui ci siamo smarriti nel mezzo del cammin di nostra vita e quindi di ritrovare la "Dritta via" che porta alla "Verità" che è "il Regno di Dio dentro di noi". Un concetto etico questo che è stato meravigliosamente espresso da Michelangelo nel suo famoso dipinto " La Creazione ", nel quale la sede del "Regno di Dio" viene raffigurata essere nel " Thanatos " in quella parte del cervello, cioè, nella quale vengono controllate e valutate tutte le comunicazioni e le informazioni nervose che arrivano dalle varie parti del corpo umano e dall'ambiente esterno. Il continuo contatto digitale fra Dio e l'uomo, così come appare nel dipinto, è necessario per la produzione e il mantenimento di quella energia e illuminazione superiori, capaci di conferire all'uomo anche quella "Neuroprotezione" e -Neuroplasticità" di cui, specialmente il malato di SM potrebbe aver bisogno.


Le lesioni che periodicamente appaiono, spariscono e riappaiono nella SM, come è stato detto, sono buie, fredde e confuse, probabilmente perché il malato, nel mezzo del cammin di sua vita si è ritrovato nella selva oscura del suo sistema nervoso e ha smarrito la "diritta via" che porta al talamo. Alle sede del "regno di Dio dentro di noi".


Queste mie riflessioni possono apparire strane per l'epoca altamente materialistica e strettamente scientifica in cui viviamo. Ma il peccato più grande dei nostri tempi e della nostra società consiste proprio nell'aver perso il senso del peccato e quindi anche quei valori morali e spirituali di cui appunto il malato di SM sembra necessitare. In una epoca "oscura", confusa e "de-generata" come la nostra , è difficile ritrovare la diritta Via, la Luce, e la Verità. Non per nulla, tutte le nostre malattie sono ritenute ancora oscure, confuse e ricchissime di processi de-generativi. L'enorme numero di malattie degenerative che vengono oggi riscontrate, SM inclusa, potrebbero riflettere la somatizzazione di una società moralmente e spiritualmente de-generata.. A questo proposito vorrei solo ricordare quanto scritto dal famoso medico canadese Kirkaldy-Willis, professore di chirurgia ortopedica all'Università di Saskatchewan:

"Il medico saggio sa che in pratica non è sempre facile essere scientifici come si desidererebbe ...ad un certo punto della storia dei pazienti siamo costretti a oltrepassare il confine della scienza e passare in quello della metafisica....".

Alla fine il professor Kirkaldy-Willis si rivolge al paziente con questa affermazione:


"Tu , tu stesso, devi fare un grande sforzo”

per indicare appunto che la guarigione non dipende solo dal medico, bensì anche dallo sforzo di volontà e dall'impegno del paziente.
La remissione completa e permanente della SM potrebbe, quindi, anche dipendere dalle qualità morali, dall'impegno e dalla collaborazione del medico e del paziente insieme. Un concetto anche questo ben conosciuto due mila anni fa da Gesù che, come riferisce la Bibbia , decise di dedicarsi alla cura dei malati solo dopo aver potuto purificare il suo corpo col digiuno e il suo spirito col superamento della prova di saper resistere alla tentazione demoniaca della gola, della ricchezza e del potere. Non ci sono dubbi che, ancora una volta, la Bibbia ha dimostrato di avere ragione. La scienza medica, ignorando gli studi di Sperry, di Eccles e degli altri scienziati, , potrebbe anche obiettare che quanto figura nella Bibbia potrebbe essere non valido o falso, perché mai stato scientificamente dimostrato. Si potrebbe però anche contro-obiettare che non sono mai stati fatti studi scientifici atti a dimostrare che la Bibbia non ha ragione. Tuttavia, non vi sono dubbi che

la medicina, oggi più che mai, ha bisogno di " God-like guidelines", cioè di linee guida etico - comportamentali simili a quelle dettate da Dio, piuttosto che di sole linee guida dettate e imposte dalla scienza medica col benestare del sistema politico-sanitario.


Il progresso della medicina non è fatto di sola scienza e tecnologia. Il progresso medico implica anche modificazioni delle visioni scientifiche più recenti e, soprattutto, implica il coinvolgimento e lo sviluppo di uno stato superiore di coscienza da parte di tutte le persone coinvolte nella malattia e nella sofferenza, da parte del medico, del paziente, e di tutto il sistema politico-sanitario. Attualmente, le previsioni per un cambiamento di rotta non sembrano floride e pertanto non ci resta che attenerci alla realtà dei fatti che può così riassumersi: dopo tanti anni di inutili e rischiosi tentativi, la scienza medica ha ampiamente dimostrato e ammesso la sua incapacità di poter curare adeguatamente la SM. Viene quindi lecito di domandarsi se non sia forse giunto il momento di studiare scientificamente anche la malattia secondo gli insegnamenti etico - religiosi ricevuti dalla tradizione biblica. In attesa, non ci resta che far uso del nostro buon senso secondo il quale tutto ciò che non è stato ancora scientificamente studiato e provato non potrà nemmeno essere disapprovato. In attesa dovrebbero essere considerate valide e vere anche le nostre personali esperienze, i nostri personali risultati e, naturalmente, anche la nostra coscienza, senza naturalmente perdere di vista quanto Paracelso ci ha tramandato:

L'arte del vero medico proviene da Dio,
e il talento, la pratica e i principi sono anche doni divini”

Questo è anche il messaggio che abbiamo voluto mandarvi con questo sito web, poiché guarire è una arte. La Scienza non ha ancora guarito nessuno. In una epoca altamente scientifica e tecnologica, come la nostra, gli scienziati e i tecnici sono tanti, gli artisti invece pochi. Sono molti, infatti, i medici capaci di togliere un organo o un pezzo di anca e sostituirli con delle protesi artificiali. Sono però pochi gli artisti capaci di curare e guarire quelle parti che si sono ammalate, senza ricorrere alle scientifiche asportazioni e sostituzioni con protesi artificiali, con rischi imprevedibili. Sono anche molti i medici scientifici capaci di curare il diabete con l'insulina, ma pochi i medici artisti capaci di curare la disfunzione pancreatica o ipofisaria e quindi di ripristinare una secrezione di insulina adeguata alle richieste dell'organismo, senza ricorrere a pillole o altre terapie simili. E sono ancora tanti gli oncologi scientifici che nell'incapacità di guarire le cellule cancerose, le "finiscono" con la chemioterapia, e in questo tentativo danneggiano e uccidono anche quelle sane ! Oggi manca il medico artista, che studia come guarire e non come uccidere e sostituire le nostre cellule e i nostri organi. La scienza moderna tende sempre di più a trasformare il "medicus sapiens" – l'artista- "in medicus tecnologicus"- il meccanico ! Certamente non possiamo e non dobbiamo ignorare i progressi della "vera" scienza. Tuttavia, dopo oltre cinquanta anni di attività medica, sono arrivato alle stesse conclusioni del Prof. Kirkaldy Willis, e cioè che l'arte di guarire implica la pratica di una medicina secondo scienza e coscienza e non solo di scienza, come il nostro sistema politico-sanitario sembra volerci sempre di più imporre.

Cari lettori, dopo aver letto questo sito, cercate di non ignorarlo, e di riflettere, poiché la remissione completa e permanente, e quindi la guarigione, della SM potrebbe dipende anche dalla comprensione della malattia e dallo sforzo vostro e del vostro medico curante di agire con “Scienza e Coscienza”, viceversa dobbiamo tutti continuare a fidarci della sola scienza medica che, come al solito, vi dirà che "sia le forme più comuni di sclerosi multipla, sia quelle progressive e secondarie, a tutt'oggi non sono suscettibili di cure".

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